Via Tavolara

Reportage

Capolinea Via Tavolara

Se viaggiate con i mezzi pubblici, vi capiterà di passare per di qua: via Tavolara è la fermata da cui arrivano e ripartono tutti gli autobus che portano in città, o che da Sassari conducono verso altri luoghi. Molto di più che un capolinea, dunque: via Tavolara è un punto di ritrovo, un luogo dove ci si dà appuntamenti e che riunisce persone di ogni età e provenienza. Come ogni luogo “di passaggio”, questa via è spesso percepita come poco sicura, in special modo con il buio. A contrastare questa visione, però, ci sono anche degli elementi positivi. Qui sotto vi raccontiamo i principali.

Il Padiglione Tavolara

Intitolato al designer e scultore Eugenio Tavolara, una delle figure più influenti nel panorama artistico sardo e nazionale tra il primo e il secondo Dopoguerra. Il Padiglione Tavolara è uno spazio espositivo dedicato alle connessioni tra arte, design e artigianato, tema molto caro a Tavolara. Il padiglione è stato recentemente riaperto e oggi ospita i risultati più interessanti dell’incontro tra designer e artigiani nella Sardegna contemporanea.

I “Giardinetti”

I giardini pubblici di Sassari si estendono per oltre 29 mila mq nel cuore della città e sono divisi in tre grandi porzioni. Via Tavolara attraversa e separa il primo dal secondo giardino. I “Giardinetti”, così come li chiamano i sassaresi, sono dedicati a Eva Mameli Calvino, illustre studiosa di botanica nata a Sassari, prima docente universitaria donna nel suo campo in Italia e madre di Italo Calvino.

Le due fontane

Il Secondo Giardino ospita due importanti punti di riferimento per la comunità, con il tempo diventate attrazioni turistiche molto popolari: la Fontana di San Francesco e la Fontana delle Quattro Stagioni.

La costruzione della Fontana di San Francesco risale al 1948 e si ispira all’omonima fontana di piazza Santa Maria degli Angeli a Milano, progettata nel 1927 da Giannino Castiglioni. 

La Fontana delle Quattro Stagioni si trova al centro del giardino e raffigura quattro donne, che rappresentano la personificazione delle quattro stagioni dell’anno.

Riferimenti sitografici

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