🌵Podcast del Cactus🌵

La voce di We Are Radio

Benvenuti su “Podcast del Cactus”, il nuovo format ideato e realizzato dai ragazzi e dalle ragazze del laboratorio di Comunicazione Digitale, Content Creation e Podcasting “We Are Radio”, ospitato sui canali di arEUradio.
Il laboratorio è stato proposto dall’associazione di promozione sociale Ginquetas nell’ambito del progetto LGNetEA del Comune di Sassari, co-finanziato con la linea Misure Emergenziali del FAMI dell’Unione Europea, capofila il Ministero dell’Interno.

Obiettivo del progetto, migliorare la qualità della vita della comunità e favorire l’integrazione tra diverse culture attraverso laboratori gratuiti, risposte concrete all’emergenza abitativa e unità mobili capaci di dare supporto psicologico, sociale e legale in contesti a rischio di marginalizzazione.

In questo contesto il laboratorio “We Are Radio” ha avuto l’obiettivo di formare 20 ragazzi e ragazze di varia provenienza, età e nazionalità, affinché apprendessero i know how essenziali per la produzione di contenuti multimediali, al fine di raccontare l’intero progetto in tutte le sue azioni.

“Podcast del Cactus”, è la prima rubrica del laboratorio, che si propone di raccontare il progetto LGNetEA a partire da argomenti di interesse giovanile, analizzati e approfonditi con gli stessi occhi dei giovani.

Potete guardare il video di “Podcast del Cactus” qui:

Trovate invece qui il podcast audio:

In questa prima puntata sono stati protagonisti i nostri Patrick, Gabriele e Riccardo, come speaker, Alice, Giuseppe, Andrea e Nicola in regia.
Tutti studenti delle scuole superiori, tutti provenienti da un indirizzo informatico, nel corso del podcast discutono di tecnologia, della sua evoluzione e di come il digitale abbia avuto un impatto enorme sulla vecchia concezione del mondo e, specialmente, sul mondo dei mestieri e della manualità. 

Dai primi pc nati ad uso militare, come del resto internet ai suoi albori (ARPANET), fino all’uso civile accompagnato dal desiderio di evolversi e di semplificare la vita, dalle prime macchine, lente e ingombranti, alla miniaturizzazione dei dispositivi e la nanotecnologia, dai kilobytes e petabytes.

Ma in tutta questa semplificazione della vita, in questa smartness qual è stato e qual è il prezzo da pagare? 

Come nel film “Diritto di contare”, diretto da Theodore Melfi nel 2016, la macchina rimpiazzerà davvero l’uomo?
L’avvento di nuove tecnologie contribuirà al welfare e a rendere l’uomo meno bestia da soma e più concentrato sulla sua evoluzione come specie, oppure causerà disoccupazione e malessere?

L’ago della bilancia, come sempre, cade probabilmente a metà, rendendo la tecnologia uno strumento essenziale per la crescita della nostra specie, ma che allo stesso tempo deve e può esistere solo come prolungamento dei nostri arti, della nostra mente, non come protesi, come sostituto.

L’esempio massimo, nella vita di tutti i giorni: la DAD contrapposta alle lezioni in presenza. La didattica a distanza è stata fondamentale per non interrompere l’apprendimento e nel non fermare del tutto il mondo in un momento delicato come quello della crisi sanitaria che tuttora stiamo affrontando, ma, allo stesso tempo è un modo di formarsi e relazionarsi più freddo, in cui non si crea quel feeling che invece c’è in classe, in presenza.

Perché quindi ci si sta proprio spostando sulle relazioni online?
Perché piuttosto che sfruttare un mezzo come ulteriore possibilità, ne stiamo invece diventando dipendenti?
Forse un mondo più semplice è un mondo che richiede meno impegno e ci rende più pigri?

O forse dobbiamo ancora imparare ad utilizzare le nostre invenzioni, non a farci usare da loro.
Ma come per tutto, parlarne è già il primo passo per esserne consapevoli.
Non spoileriamo oltre, se sei interessato a saperne di piĂą di questa intervista puoi trovare il video completo su YouTube o ascoltarlo su Spotify.
Buona visione e alla prossima!

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